Là dove l’Inganna, lambiva le rocce, sotto la Torre, nasceva la Roggia, sorgente perenne.
Al suo sgorgare, l’acqua spumosa destava meraviglia. Bianca e scintillante negli alti spruzzi, uguali a quelli del Fiume Latte. Viva e abbondante, anche quando l’Inganna lasciava vedere solo sassi asciutti sotto il sole. Passava sotto la strada ed azionava il primo mulino. Poi scendeva dritta e dava forza alle pale di altri otto o nove.
Quella era la via dei Mulini. L’acqua della roggia correva con tanta forza che era sempre pulita e veniva attinta con i secchi e portata in casa.
Dal libro "Fontanedo Nel territorio di Colico " di Elena Fattarelli