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Immagine del redattoreMolino Maufet

Il perchè del restauro..

Aggiornamento: 5 apr 2020


I mulini ad acqua hanno condizionato per Secoli la vita nella realtà italiana e non solo italiana, come strumenti per trasformare l’energia idraulica in energia meccanica, sia per macinare le granaglie che per azionare altre macchine, ad esempio nell’industria tessile e conciaria (folloni o gualchiere),nella falegnameria piuttosto che nell’industria metalmeccanica, ecc. Sono stati attivi fino a pochi decenni or sono ed alcuni (pochi) funzionano ancora. I mulini ad acqua sono considerati come Bene Culturale ed in tutta Italia sono oggetto di studio e di valorizzazione anche turistica. Meritano approfondimento e dibattito non solo i fabbricati destinati alla macinazione dei cereali, che hanno caratterizzato e segnato capillarmente il territorio (specie in Valtellina), ma tutti quei manufatti accomunati dall’utilizzo dell’acqua come forza motrice, ad esempio i canali di adduzione e di scarico dell’acqua (roggie), i serbatoi di accumulo, le macine di pietra. Importanti anche i fattori di inserimento nel paesaggio circostante come, innanzitutto, il rapporto con i corsi d’acqua e, pertanto, lo stato di conservazione di sistemi e apparati tecnico-meccanici che ne regolavano il funzionamento. Quindi merita ricordare il loro indispensabile ruolo socio-economico, gli aspetti idraulici e idrogeologici, ingegneristici, tecnologici, quelli ancora funzionanti allorche' quelli di cui restano le vestigia al fine di farli conoscere al più ampio pubblico e di indirizzare gli Amministratori a svolgere un’opera di informazione-educazione e, nei casi dove sia possibile, di recuperarli a scopi culturali e didattici. Molino Maufet si vedrà presto impegnato nella "veste" di "testimone storico" esempio concreto di una realtà vissuta e tramandata per secoli per molti sconosciuta se non, appena accennata. La passione per l’antico, il rispetto per “quel che è stato” non prescinde dunque dalla conservazione, dall’impegno ferreo nel ridare a quest’opera l’antico splendore e tramite esso, condividerlo appassionando gli “occhi di ogni età”.

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